In Svizzera, all’inizio dell’anno 2024, la votazione del comune grigionese di Surses ha suscitato grande scalpore. Infatti, a circa due ore (di auto) da Zurigo, l’assemblea comunale ha respinto il progetto solare di EWZ della città di Zurigo. E lo ha respinto in ben due votazioni, entrambe con un sonoro no.
Titolo del 29 gennaio 2024 su 20-Minuten: I Grigionesi affondano il progetto solare di Zurigo.
Ecco una breve rassegna stampa dal punto di vista della partecipazione. Infatti, diversi studi dimostrano che la partecipazione è oggi assolutamente necessaria, soprattutto nei grandi progetti. Per i progetti energetici, ad esempio, l’Istituto di ricerca WSL ha approfondito questo aspetto l’ultima volta nel 2022.
Test di tornasole nazionale o condizioni locali?
Nessun project manager ama lavorare invano. Come si è arrivati a un risultato così netto? La votazione è stata addirittura interpretata in anticipo da alcuni media come un test di tornasole per il Solarexpress (alpino). Così, in anticipo, il Blick ha persino avviato un live-ticker sulla votazione. Tuttavia, noi di enovation non siamo d’accordo con la valutazione spesso fondamentalmente negativa degli ultimi giorni. Infatti, lo stesso giorno si leggeva come la procedura accelerata nel 2023 abbia portato a quasi 10.000 impianti autorizzati solo nel Cantone di Zurigo.
Quattro punti che spiccano dal punto di vista della partecipazione
Prendendo la copertura mediatica come base, emergono alcuni punti critici dal punto di vista della partecipazione e del coinvolgimento. In particolare, in progetti di tale portata, hanno un grande potenziale. Questo vale sia in senso positivo (vengono presi in considerazione) sia in senso negativo (non sono stati presi in considerazione o lo sono stati troppo poco). Leggendo le varie notizie, interviste e commenti, spiccano soprattutto quattro punti.
Punto 1: mancanza di trasparenza
I grandi progetti solari (alpini) sono tutti sotto la massima pressione temporale. Infatti, le aziende che vogliono beneficiare dell’iniziativa del Consiglio federale devono essere connesse alla rete entro la fine del 2025. Chi è sotto pressione temporale, però, tende a dimenticare la necessaria trasparenza. Ciò che la maggior parte delle persone conosce anche dalla vita privata («ora si fa e basta») porta spesso, nei grandi progetti, a obiezioni che però vengono (o possono essere) espresse solo alle urne. La trasparenza è quindi indispensabile fin dall’inizio e durante l’intero processo (di pianificazione). Azioni una tantum (come ad esempio un solo evento informativo, secondo il sito web del comune) difficilmente/non possono raggiungere questo obiettivo.
Punto 2: Comunicazione con gli stakeholder
È dimostrato che è un fattore chiave nei grandi progetti. Il dialogo, però, è partecipativo solo se lascia un certo margine di manovra ai partecipanti. Qui EWZ sembra essere stata attiva con alcuni attori, come sottolineato in diverse interviste (un elenco si trova nella presentazione ai media). Sembra quindi che le associazioni ambientaliste e naturalistiche siano state convinte. Tuttavia, è evidente che due gruppi target centrali (le persone direttamente interessate), ovvero gli agricoltori e i responsabili del turismo, non sono stati coinvolti. E questo, nonostante il turismo avrebbe potuto beneficiare di molti soldi. Ora, se si guarda la comunicazione del progetto sul sito web dell’azienda, si legge di un “progetto faro nazionale” (che compare anche in cima alla presentazione ai media). Questo può essere vero per l’azienda municipale stessa, ma non vale per le persone direttamente interessate sul posto. Queste valutano l’impatto diretto sul loro spazio abitativo, lavorativo e di vita. Il che ci porta al prossimo punto.
Punto 3: Fattore di interesse diretto
In un commento stampa scherzoso si leggeva che la popolazione svizzera probabilmente sostiene gli obiettivi generali della transizione energetica, ma oppone troppa resistenza ai progetti concreti. Ebbene, dal punto di vista partecipativo, questo comportamento è poco sorprendente: la partecipazione, come metodo, mira proprio a raccogliere le diverse esigenze – sì, si può dire che è proprio a causa di questo comportamento che la partecipazione esiste. E come mostra lo studio citato all’inizio, il 70% delle persone interessate desidera una partecipazione attiva nei grandi progetti.
Punto 4: Utilizzare le risorse in modo sensato
Se i residenti dei comuni interessati e circostanti vengono coinvolti attivamente e precocemente, ciò aumenta comprovatamente l’accettazione di un progetto. Ciò richiede naturalmente anche risorse finanziarie e di personale – tuttavia meno in brochure patinate, e più in workshop partecipativi, sopralluoghi locali o molti altri formati possibili. Come si può leggere sul sito web di EWZ, ci sono stati eventi informativi in tre comuni. L’informazione, però, dal punto di vista della partecipazione, è solo la base e non costituisce una forma di coinvolgimento.
Conclusione: Trarre insegnamenti, sviluppare ulteriormente i progetti
Naturalmente ci sarebbero altri punti che potrebbero essere menzionati in questa rassegna. Questo vale per la partecipazione stessa, ma anche per gli sviluppi politici o sociali. Tuttavia, sembra consigliabile adattare l’approccio futuro ai progetti. È quindi opportuno fornire ai project manager il supporto (esterno) necessario. Infatti, anche se i 200 progetti solari dell’iniziativa solare difficilmente potranno essere realizzati nei tempi desiderati, gli obiettivi strategici (meno dipendenza dall’estero, più energia invernale, come sottolinea anche EWZ) richiedono che tutti remiamo nella stessa direzione – abbiamo bisogno di collaborazione.
Foto di Tanathip Rattanatum su pexels.